Due giorni in Val San Nicolò. Laghetto Lagujel e Alta Via Bepi Zack verso cima Uomo 27-28 Luglio 2013

Laghetto Lagujel, tra la val Manzoni e la Val San Nicolò


Quella di quest'anno è stata sicuramente la primavera più fredda degli ultimi vent'anni. In Trentino i primi sei mesi dell'anno sono stati gelidi: freddo, nuvole e una pioggia continua e incessante hanno interessato costantemente la regione, ricoprendo le montagne di un'immensa coltre nevosa, come non succedeva da molti anni. Ma se da un lato siamo contenti, perchè almeno per quest'anno si è fermato lo scioglimento dei ghiacciai, dall'altro gran parte delle montagne sono rimaste praticamente inaccessibili fino alla metà di luglio e le più alte lo sono ancora!
La prima escursione completa e senza intoppi quest'anno siamo riusciti a farla il fine settimana del 27-28 luglio: due giorni in tenda sul gruppo della Marmolada percorrendo la via ferrata Bepi Zac e gli splendidi sentieri dolomitici che all'inizio del XX secolo sono stati teatro della Prima Guerra Mondiale.

Verso il sentiero attrezzato Gino Badia.
LUOGO: Gurppo della Marmolada, Val San Nicolò, Val di Fassa, Trentino.
Data uscita: Sabato 27, Domenica 28 Luglio 2013
Loc. Partenza/Arrivo: Parcheggio in loc. Sauch. Val san Nicolò (1770 mt)
Luoghi d'interesse: Val San Nicolo, lago Lagujel, Sentiero Gino Badia, Passo delle Selle, Alta Via Bepi Zack, Baita alle Cascate
Condizioni meteo: Calda e soleggiata giornata estiva. ( anche se la notte abbiamo patito il freddo! )
Tipo escursione: Trekking e via ferrata  (EEA)
Difficoltà: Il sentiero attrezzato Gino Badia e la ferrata Bepi Zack non sono difficili tecnicamente, sono molto pochi i tratti di arrampicata e comunque abbastanza semplici.
Riferimenti cartografici: Kompass 686 - Val di Fassa









Scarica tracciato GPS:  Giorno1 - Parcheggio -> Lagujel
 Giorno2 - Alta via Bepi Zack
Tutte le foto:   GALLERIA


Mappa Itinerario
Dissetandosi su punta de le Valate (2837mt)

DATI TECNICI:
Lunghezza escursione:
Giorno1: 4km  Giorno2: 18km
Dislivello:
Giorno1: 450mt Giorno2: 1200mt
Tempistica:
Giorno1: 1.15h  Giorno2: 6-7h
Quota minima:
1750mt (Parcheggio Val S.Nicolò)
Quota massima:
2837mt (P. de le Valate)
Quota partenza:
Giorno1: 1750 (parcheggio)   Giorno2: 2180 (Lagujel)
Profilo altimetrico:
Non disponibile







ACCESSO
All'alba nei pressi del lago Lagujel
Dirigersi in val di Fassa, fino al paese di Pozza di Fassa. Giunti nel centro dell'abitato svoltare a destra, se venite dalla val di Fiemme o a sinistra, se venite dalla val di Fassa, seguendo le indicazioni per la val S. Nicolò. Proseguire sempre dritti lungo la vallata, mantenere la sinistra all'incrocio con malga Crocificco e continuare lungo la strada fino a quando un divieto vi impedirà di proseguire. Qui posteggiate la macchina nell'ampio parcheggio a pagamento in località Sauch.






IN CAMMINO
Caprette al pascolo

Profilo montuoso all'alba.
GIORNO 1
Il primo giorno noi l'abbiamo usato più che altro come avvicinamento e per alzarci un pò di quota. Siamo partiti nel tardo pomeriggio dal parcheggio Sauch e da qui abbiamo imboccato il sentiero n°640, una traccia che poco dopo si trasforma in una strada forestale che sale molto ripida attraverso i boschi della Val S. Nicolò. Si prosegue sempre dritti lungo la mulattiera percorrendo una salita abbastanza faticosa e poco piacevole a causa della ghiaia sdrucciolevole e dell'elevata rapidità, ma in meno di un'ora e mezza di cammino si giunge alla splendida conca erbosa dove sorge il lago Lagujel. Questoluogo è di una bellezza unica: una dolcissima distesa di verdi pascoli oltre cui svettano maestosi speroni dolomitici, punteggiata di pittoresche baite di legno davanti alle quali si distende il lago Lagujel coi sui riflessi color smeraldo.

Qui abbiamo piantato la tenda e ci siamo gustati l'insalata di riso che avevamo portato per cena, guardando gli ultimi raggi del tramonto che che accendevano di tinte aranciate la roccia delle Dolomiti. Dopo l'insolito incontro con una pastore che aveva perso il greggie e che continuava ad urlare il richiamo per cercare di radunarlo, ci siamo messi a dormire, anche se il freddo, l'umidità e le stuoie troppo fine hanno fatto di tutto per impedircelo.



GIORNO 2
Salita verso il sentiero attrezzato Gino Badia

All'uscita del sentiero attrezzato Gino Badia

Sull'alta via Bepi Zack, Cima Costabella (2762mt)
Dopo aver smontato la tenda, aver fatto colazione, e dopo aver felicemente constatato che il pastore aveva ritrovato le sue capre (...che cercavano di assalirci per rubarci la colazione!), siamo partiti alla volta dell'obiettivo della giornata: la via ferrata Bepi Zac.
Dal lago Lagujel abbiamo continuato lungo il sentiero n°640 fino a forcella del Pief, da qui si prosegue verso sinistra sempre lungo la traccia 640,seguendo le indicazioni per il sentiero attrezzato Gino Badia, che si imboccherà poco dopo. Inizialmente il percorso avanza piuttosto pianeggiante ai piedi delle pareti rocciose soprastanti, ma dopo un pò inizia a snodarsi tra ampi ghiaioni e roccette insabili, che rendono l'avanzata un po' più difficoltosa e la traccia meno segnalata. Comunque, per tutto questo tratto di cammino potrete ammirare il paesaggio mozzafiato del gruppo del Catinaccio, con i suoi arzigogolati campanili di roccia, che si erge alle vostre spalle in tutta la sua lunghezza.
Ad un certo punto si raggiunge la forcella de l'Ort, una spaccatura nella montagna che permette di scollinare dall'altro lato della parete rocciosa: questo è l'unico pezzo dove il sentiero è assicurato con il cavo d'acciaio, ma solo per pochi metri. Superata la forcella si apre un panorama completamente diverso e altrettanto spettacolare: davanti a voi il passo delle Selle, sormontato dal rifugio "Berg-Vagabunden", a sinistra tutte le creste attraversate dalla ferrata Bepi Zac e in fondo la catena delle Pale di San Martino che svetta altissimain tutto il suo splendore. In dieci minuti si raggiunge il rifugio e il passo delle Selle e da qui, dopo una meritata sosta per rifocillarsi, siamo partiti lungo il sentiero che sale verso sinistra, alla volta dellaferrata Bepi Zac. La ferrata è estremamente semplice e completamente priva di difficoltà tecniche, ma molto panoramica e di indubbia bellezza. Sono pochi i punti assicurati con il cordino d'acciaio e non sono mai nè difficili nè vertiginosi. Il percorso attrezzato però attraversa il saliscendi delle cime di Costabella, dove ad inizio secolo passavano le prime linee del fronte tedesco e italiano. Ovunque, nei paesaggi, negli scavi delle trincee, nelle grotte, negli ammassi di filo spinato si respira il ricordo ancora vivo di quella tragedia che si è consumata ad alta quota. Si superano la cima della Campagnaccia, la Cima di Costabella e poi si giunge al Sasso di Costabella:uno sperone roccioso interamente perforato da grotte, all'interno del quale hanno installato una mostra di fotografie con immagini molto crude e toccanti che ritraggono gli orrori della Grande Guerra.

Ricovero militare Austriaco originale. Mostra fotografica della Grande Guerra.

Poco dopo il Sasso di Costabella noi abbiamo nascosto i pesanti zaini sotto ad un sasso e siamo partiti alla volta dell'ultima scalata della giornata: Punta del le Valate, l'anticima di Cima Uomo (non raggiungibile causa neve). Una ferrata breve ma divertente sal fino ad un nevaio e da qui, dopo una ventina di minuti si raggiunge la cima.

Placconate dolomitiche verso P. de le Valate. Panorama su Sella e Sassolungo.


DISCESA:
Sciando sui ghiaioni sulla via del rientro verso Val S.Nicolò.

Val S.Nicolò in fiore!!
Per il ritorno bisogna fare marcia indietro lungo il sentiero che si ha già percorso, fino a poco prima del Sasso di Costabella, dove il sentiero n°637 vi accompangerà nuovamente in Val San Nicolò. La discesa però è lunga e massacrante, attraverso un ripido pendio pieno di ghiaioni che mette a dura prova le gambe, già provate dalle diverse ora di camminata. Per fortuna sul fondovalle la deliziosa Baita alle Cascate ci accoglie con i suoi spuntini rigeneranti per consolare le nostre fatiche. Così dopo uno strudel con la panna e uno joghurt con i frutti di bosco siamo partiti per l'ultimo tratto lungo la strada della Val San Nicolò, che dopo 4,5km circamarriva al parcheggio in località Sauch, dove avevamo lasciato la macchina e dove il nostro viaggio si è concluso.
In poche parole, un itinerario molto lungo e a tratti faticoso, ma ricco di scorci di una bellezza unica e di panorami immensi attraverso interi gruppi dolomitici, che tolgono letteralmente il fiato!

GALLERIA FOTOGRAFICA:


Commenti

Post più popolari